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Guerre di massoneria Le logge

 

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ForceOcculte ITA


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Unità d'italia cosa c'è da festeggiare?


La vile invasione francese, la tirannia austriaca poi l'occupazione italiana. Il 19 Agosto 1866, la Venetia viene ceduta da napoleone III all ...


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Sud prima e dopo il 1861


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Roland Rubia SAMO parte 1 - 30settembre2010.mp4


www.centrosamo.it Dove cominciano le emozioni cominciano i numeri e le creazioni. L'Anima parla tramite i sogni notturni. Per cercare di ...


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3 NWO ILLUMINATI satanisti massoni banchieri monopolisti 3_13


Give us the freedom to speak only because the power of the enlightened "is an absolute power! You do not think you can make a violent opposition ...


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ZEITGEIST LA VERITA' DIETRO AI FILM 1di 4


. E le fu dato di far guerra ai santi e di vincerli; e le fu data potestà sopra ogni tribù e popolo e lingua e nazione. E tutti gli abitanti ...


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IL LINGUAGGIO SEGRETO DELL'ELITE CRIMINALE - quarta parte


Simbologia, rituali, manie della millenaria cospirazione contro la libertà dell'uomo...... Posseggono tutto il controllo economico , il controllo ...


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Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all'amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell'infame setta della Massoneria! Preghiamo per costoro ...

L'infame setta della massoneria-L'annichilimento completo del ...


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Altre opzioni 8 Giu 2010, 19:12


Il Giornale

«Padre Pio sepolto fra simboli massonici»

di Andrea Tornielli

Padre Pio da Pietrelcina, il santo stimmatizzato che nel 1913

si lamentava per quei «disgraziati fratelli» che «corrispondono

all'amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell'infame setta

della massoneria», sarebbe stato traslato e sepolto in una chiesa

zeppa di simbologie massoniche il nuovo santuario

di San Giovanni Rotondo progettato da Renzo Piano.

L'accusa non è nuova, già nel 2006 la rivista «Chiesa Viva»

lanciò l'allarme con un polemico studio dell'ingegner Franco Adessa.

Più cauto, ma ugualmente severo, anche il fascicolo

«L'oltraggio a Padre Pio», pubblicato tre anni dopo

da Angelo Maria Mischitelli, autore di vari libri storici

sul santo del Gargano.

Ora è destinato a far discutere il primo volume che tratta

diffusamente l'argomento, Il mistero della Chiesa di San Pio

(edizioni Settecolori, pp. 216, 15 euro), da oggi nelle librerie italiane.

L'autore è Francesco Colafemmina, un giovane studioso, laureato

in filologia classica, esperto di arte sacra e titolare del blog

«Fides et Forma», tra i promotori di un appello a Benedetto XVI

per il «ritorno ad un'arte sacra autenticamente cattolica».

Davvero il nuovo santuario di Padre Pio contiene simboli massonici?

«Dalla mia analisi sembrerebbe proprio di sì. Ad ogni modo,

credo che l'aspetto più interessante sia valutare l'effetto

che la vista di quel santuario fa sui fedeli, dato che la mia ricerca

è nata dopo una visita che ho fatto da semplice devoto del santo».

E quale effetto fa, secondo lei?

«Sicuramente molti fedeli rimangono sconcertati dall'assenza

di chiari segni cristiani, a partire dalla forma stessa del santuario,

che è un Nautilus, una conchiglia fossile».

Ma la conchiglia non è un simbolo cristiano?

«La conchiglia di San Giacomo sì, ma il Nautilus no. Quest'ultimo

però ha un significato pregnante per la massoneria, dato che simboleggia

il percorso iniziatico e la perfezione del Gadu, cioè il Grande

Architetto dell'Universo, la "divinità" massonica».

Faccia qualche altro esempio di queste simbologie massoniche.

«Nell'arazzo dell'Apocalisse di Rauschenberg, la Gerusalemme

celeste è già scesa in terra mentre su di essa incombe il Drago

a sette teste, che appare vincitore, e da nessuna parte

c'è Cristo vittorioso.

Nel portale di Mimmo Paladino c'è un capretto con le gambe

spezzate che potrebbe indicare l'iniziato che è entrato in loggia

e ha una stella a cinque punte.

L'altare di Arnaldo Pomodoro ha la forma di piramide rovesciata

e nell'alchimia la piramide rovesciata indica il luogo in cui

è custodita la pietra filosofale.

Mentre nella formella del tabernacolo Cristo ha le mani rivolte

verso il basso. Un chiaro segnale massonico che in questo caso

simboleggia il supposto materialismo della Chiesa».

Non potrebbe trattarsi di coincidenze?

«Anche se così fosse, il problema resta. Non si ha la sensazione

di entrare in una chiesa. E per di più quel santuario è diventato

un modello per la nuova arte sacra, concentrata più

sulla notorietà dell'architetto che sull'aderenza

allo spirito della liturgia e al messaggio evangelico».

Il Cinghiale Corazzato

L'OMBRA MASSONICA DIETRO IL NAZIONALISMO

ITALIANO

Davide Canavesi

Capisco benissimo come i sentimenti nazionali travalichino

gli angusti ambulacri della ragione ma dovremmo tutti essere

coscienti del significato dei segni che usiamo e della parole

che pronunciamo.

E' evidente infatti come il verde del tricolore italiota,

ben lungi da rappresentare la speranza, sia il colore

della massoneria, e come l'incipit "Fratelli d'Italia"

indichi la fratellanza delle logge, in cui era ben addentro

il framassone Goffredo Mameli.

D'altra parte è innegabile come il Risorgimento, esportazione

dei principi della Rivoluzione francese sul suolo italiano,

sia stato in buona parte opera della massoneria, chiarendo però

come parlare di massoneria al singolare non dia ragione

di un fenomeno molto più complesso che vede spesso

conflitti tra diverse logge, se non all'interno della stessa loggia;

comunque tale opera occulta e sotterranea, svelata negli ultimi anni

da studiosi quali la Pellicciari e orgogliosamente ostentata

dagli odierni massoni, riguardò sia il piano organizzativo,

quale il reperimento di risorse economiche e la cooptazione

di uomini, che i principi ideali posti alla base dell'opera

di costruzione italiana e di distruzione degli antichi

Stati pre-unitari.

In questo ultimo senso è assolutamente necessario rimarcare

come la stessa idea moderna di nazione, cioè quello che viene

definito nazionalismo, trovò un eccezionale tramite di diffusione

e amplificazione in epoca romantica da parte della massoneria

alla base delle rivendicazioni nazionali dei paesi europei,

soprattutto contro l'impero cattolico asburgico, vi fu un'intesa

attività propagandistica delle logge locali; il punto non sta tanto

nel determinare quanto legittime fossero tali aspirazioni,

questione che andrebbe trattata caso per caso, ma quanto genuine,

cioè quanto sentite veramente dal popolo, e soprattutto indagare

se la massoneria sostenne con simpatia i nazionalismi oppure

se li adoperò per finalità ulteriori.

A tal proposito il nazionalismo italiano si configura, dalla genesi

fino alla realizzazione delle sue brame, come un adeguato campo

di studio dell'operare massonico contro le monarchie

dell'Ancient Regime.

La storiografia romantica, diffusa dall'educazione scolastica

italiana, ci ha infatti imposto la visione di un'identità italiana

che si sviluppa linearmente e senza discontinuità dalla romanità

sino ai giorni nostri, trascurando l'importanza del contributo

del substrato preromano e addirittura eliminando l'apporto

di altri popoli che hanno abitato la penisola, influendo

sulla diversa identità dei popoli italiani.

In base a questi principi i periodi della storia d'Italia vennero

giudicati, e seguitano a venir giudicati, in base al grado d'unità

politica della penisola (notevole preconcetto ideologico)

e non alla prosperità, all'accordo popolare o ad altri fattori

proprio per questo la storia moderna italiana, cioè quella

che segue la rottura della pace di Lodi (1494) fino ai primi

barlumi di moti risorgimentali, non poteva che essere oggetto

di valutazioni critiche negative.

Di fatto però il nazionalismo italiano, tenendo ben presente

la distinzione tra l'idea medievale di nazione, e quella moderna,

nasce e si sviluppa fin dai suoi principi nelle logge massoniche,

diffondendosi poi nel mondo culturale in epoca illuministica

e giacobina senza però riuscire mai a penetrare nel popolo.

Non solo l'idea d'Italia era ignota al sensus communis ma finanche

il concetto di nazione non trovava spazio nella mente di chi

era abituato a ragionare nei termini, non contraddittori

ma complementari, di universalismo (cattolico e imperiale)

e localismo comunitario; la patria difesa dagli insorgenti

antigiacobini non era una terra dai confini tracciati sulla carta,

bensì la terra dei padri, la terra in cui erano nati e cresciuti

e nella quale avevano affetti e rapporti umani reali.

I prodromi del nazionalismo italiano si ritrovano, a detta

di molti studiosi, nell'articolo del capodistriano Gian Rinaldo Carli,

iniziato alla massoneria, scritto per Il Caffè nel 1765 in forma

anonima col titolo La patria degli italiani; è evidente che il Carli

dava per scontata un'identità italiana che in realtà non esisteva,

in quanto essa era tale solo a livello letterario, dato che

la lingua letteraria accettata sin dal '500 era il fiorentino,

e geografico, poichè la penisola italiana è racchiusa

entro confini naturali; questa identità non era però

assolutamente sostenuta dal popolo che si sentiva legato

ai suoi legittimi sovrani, dunque ben distante da qualsiasi idea

di unità politica italiana e per giunta non utilizzava

assolutamente il fiorentino letterario il quale, d'altra parte,

non era nemmeno quello parlato dagli abitanti di Firenze

nel XVIII secolo.

Proprio per questo i primi diffusori dell'idea di italianità

furono letterati, solitamente massoni e illuministi; fa eccezione

ad esempio il noto Giuseppe Carpani, successore del Metastasio

come poeta di corte a Vienna, il quale pur non negando

una certa idea di nazione italiana considerava, in virtù

del suo attaccamento agli Asburgo, l'unità politica un processo

assai pernicioso.

Ad ogni modo lo scritto del Carli nascondeva anche quel processo

di affratellamento fra le varie logge massoniche in suolo italiano

che incominciarono a diffondere queste idee attraverso le loro

migliori penne.

Tale era il mantovano Saverio Bettinelli, iniziato probabilmente

alla loggia cremonese "La concordia", il quale scrivendo

il Risorgimento d'Italia negli studi, nelle arti e nei costumi

dopo il Mille (1775) oltre a inaugurare una visione storiografica

nella quale l'età comunale era sentita, in maniera assolutamente

anacronistica, come affrancamento italiano dalla tutela straniera,

utilizzò, translandone il significato, un termine religioso

destinato ad avere un grande successo.

Il vento della rivoluzione francese amplificò la tematica

del nazionalismo italiano consentendo ai giacobini italiani,

già ben diffusi, di uscire dai loro club clandestini, che spesso

erano in stretta connessione con le logge; questi erano convinti

che il Bonaparte avrebbe portato l'unificazione e l'indipendenza

italiana sulla punta delle baionette speranza invero malriposta

considerando i veri obbiettivi dei francesi sulla penisola,

sintetizzabili nell'espressione del membro del direttorio

Lazare Carnot "un limone da spremere".

Nonostante ciò i giacobini ebbero per la prima volta

l'occasione di venir fuori dalle loro asfittiche riunioni

e proclamare i loro ideali ad alta voce tra questi è eminente

il concetto di nazione italiana e la volontà di creare

una repubblica italiana; uno dei più attivi patrioti

del triennio giacobino (1796-99) fu Matteo Galdi,

iniziato alla massoneria napoletana dal celebre maestro

Caracciolo ma fuggito a Genova, il quale vergò il suo pensiero

nello scritto Sulla necessità di stabilire una repubblica

in Italia(1796).

Ben presto le chimeriche aspettative giacobine furono deluse

dalla dura realtà dei fatti, infatti il Direttorio francese

non aveva alcuna intenzione di trattare le varie entità statuali

italiane come repubbliche sorelle bensì come utili sottoposte

non a caso nella breve vita della Repubblica Cisalpina

i generali francesi dovettero "correggere" le decisioni

dei riottosi consigli con frequenti colpi di Stato.

La traumatica disillusione costrinse i patrioti italiani

a ritornare a tramare nell'ombra nella Repubblica Cisalpina

prese vita un'oscura associazione nota come Società

dei Raggi, con sede a Bologna e a Milano, la quale,

sfruttando una complicata onomastica astrologico-solare,

si prefiggeva di combattere i francesi per fondare

una repubblica italiana. Nonostante fosse arrivata ad assommare

30.000 linee, cioè membri, la Società dei Raggi andò incontro

ad una rapida decadenza a causa di divergenze politiche interne

seguite alla fondazione della Repubblica Italiana (1802).

Ben più duratura fu invece l'esperienza della Carboneria

la quale travalicò il confine cronologico del periodo napoleonico

per continuare la sua esistenza nell'età della Restaurazione,

fino a traghettare l'ideale di unificazione italiana alla generazione

che l'avrebbe effettivamente realizzata.

Sebbene le origini della carboneria siano sostanzialmente

arcane non pare possibile dubitare dell'evidente derivazione

massonica di tale organizzazione; questo è peraltro confermato

dallo storico massone Giuseppe La Farina che ne parla

nella sua Storia d'Italia (1851), come "figliuola della framassoneria"

mentre un rapporto della polizia austriaca del 1820 la cita

come " società [.] semi-massonica".

Anche Pio VII, condannando la Carboneria al pari della Massoneria

con la bolla "Ecclesiam a Iesu Christo" (1821), non sembra

trovare distinzioni di sorta tra le due società anzi affermò

chiaramente come "i Carbonari pretendono, erroneamente,

di non essere compresi nelle Costituzioni di Clemente XII

e Benedetto XIV", cioè le due precedenti condanne

della Massoneria.

Proprio dalla carboneria all'inizio dell'800 fuoriuscirono

alcuni documenti che possono lasciare intendere come

l'opera di unificazione italiana non fosse una generosa

esplosione di un presunto sentimento nazionale,

ma il simulacro dietro cui nascondere i reali obbiettivi

massonici la distruzione della Chiesa e della società cristiana.

Questi documenti sono un epistolario e la cosiddetta Istruzione

permanente ; nella lettera dell'11 giugno 1829 Felice

scrive a Nubio (nomi di battaglia dei due carbonari)

"L'indipendenza e l'unità d'Italia sono chimere.

Pure queste chimere producono un certo effetto

sopra le masse e sopra la bollente gioventù.

Noi, caro Nubio, noi sappiamo quello che valgono

questi principi. Sono palloni vuoti".

Quale sarebbe ordunque il vero scopo della carboneria

e del progettato moto di liberazione italiana?

Ci risponde l'Istruzione permanente

"Il nostro scopo finale è quello di Voltaire

e della rivoluzione francese cioè l'annichilimento

completo del cattolicesimo".

C'è altro da aggiungere?




http://tinyurl.com/7h39yr

http://tinyurl.com/3yewvtq 9 giu 2010

all'amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell'infame setta della massoneria», sarebbe stato traslato e sepolto in una chiesa ...

massoneria smascherata - YouTube


www.youtube.com/watch?v=wN5ZX-qgyGw17 mag 2010 - 6 min - Caricato da cicciopasticciochicc
I misteri della Massoneria - ITAby LibertaNegata3775 views · Thumbnail 9:52 ... setta infameby ...


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Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all'amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell'infame setta della massoneria! Preghiamo per costoro ...

SAN PIO DA PIETRELCINA - EPISTOLARIO - Sanpio.info


www.sanpio.info/epistolario64.html

Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all'amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell'infame setta della massoneria! Preghiamo per costoro ...

«Padre Pio sepolto fra simboli massonici» - Interni - ilGiornale.it


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5 mag 2010 – ... braccia aperte nell'infame setta della massoneria», sarebbe stato traslato e sepolto in una chiesa zeppa di simbologie massoniche il nuovo ...

Fatti Sentire! - Il mistero della Chiesa di San Pio…


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CHIESA E MASSONERIA - Associazione Genitori Cattolici


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Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all'amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell'infame setta della Massoneria! Preghiamo per costoro ...


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congregazione sulla dottrina della fede (2nda parte) | Facebook


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Padre Pio sepolto fra simboli massonici - Tradizione ...


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5 post - 3 autori - Ultimo post 23 giu 2010

... braccia aperte nell'infame setta della massoneria», sarebbe stato traslato e sepolto in una chiesa zeppa di simbologie massoniche il nuovo ...








CHIESA E MASSONERIA
Arrigo Muscio



Ogni tanto vari mass media pubblicano articoli che fanno riferimento alla Massoneria e qualche volta appaiono degli articoli sui rapporti tra la medesima e la Chiesa. Purtroppo, in questi ultimi tempi, vi è una grande confusione a tale riguardo, alimentata ad arte da parte di una certa disinformazione organizzata. Riteniamo quindi opportuno riportare l'opinione tuttora vigente del Magistero della Chiesa ed, alla fine dell'articolo, alcuni libri, difficili da reperire (salvo che si utilizzi la richiesta diretta agli Editori), che possono fornire un'utile documentazione sulla massoneria della quale papa Leone XIII disse "….Diretta ad un tempo contro la patria celeste e la terrena, contro la religione dei nostri padri e la civiltà trasmessaci con tanto splendore di scienze, lettere ed arti da loro, la guerra di cui parliamo, voi la capite, diletti figli, è doppiamente scellerata, e rea non meno di umanità offesa che di offesa divinità. Ma d'onde essa muove principalmente se non da quella setta massonica, della quale discorremmo a lungo nell'Enciclica Humanum genus del 20 aprile 1894 e nella più recente del 15 ottobre 1890 indirizzata ai vescovi, al clero e al popolo d'Italia? Con queste due lettere strappammo dal viso della massoneria la maschera onde si velava agli occhi dei popoli, e la mostrammo nella cruda sua deformità, nella sua tenebrosa e funestissima azione…" (Inimica Vis, cap. 1 - pubblicata integralmente anche nel libro "La Santa famiglia").


Tale documentazione è pure utile per comprendere come "gira il mondo" e perchè gira in un certo modo!


"Un cattolico non può far parte di società segrete specie di quelle che, come la massoneria, rifiutano i dogmi cattolici e favoriscono una religione naturale".


"Rimane immutato il giudizio negativo della Chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poiché i loro principi sono stati sempre considerati inconciliabili con la dottrina della Chiesa e, perciò, l'iscrizione ad esse rimane proibita. I fedeli che appartengono ad associazioni massoniche sono in stato di peccato grave e non possono accedere alla comunione".


(Cardinal Ratzinger) - Giornale di Brescia - 4-11-1992-pag.25


"Sono 586 gli interventi magistrali dei Pontefici sulla massoneria. Il 28 aprile 1738 si ha il primo documento pontificio sulla massoneria Papa Clemente XII, con la lettera apostolica "In eminenti", mette in guardia i credenti contro tale organizzazione. Tale Enciclica è stata riconfermata con valore eterno da Papa Benedetto XIV con la sua Enciclica "Provideas Romanorum" emanata il 28 aprile 1738 (è possibile scaricarla dal sito internet europart.it/jubilaeum). Dal 1738 fino alla morte di papa Leone XIII, nel 1903, si registra la fase più ricca del magistero pontificio sulla massoneria, corrispondente allo sviluppo e alla diffusione delle Logge. L'Humanum genus di Leone XIII può ben essere definita l'enciclica quadro sul tema. La sua impostazione è eminentemente sociologica poichè descrive le ricadute filosofiche e morali della massoneria in un contesto segnato dall'indifferentismo religioso. La massoneria viene condannata in quanto segna il trionfo del relativismo ed è volta a "distruggere dalle fondamenta tutto l'ordine religioso e sociale nato dalle istituzioni cristiane e creare un nuovo ordine a suo arbitrio".


Una seconda fase del magistero può essere circoscritta al periodo che va dall'inizio del pontificato di Pio X nel 1903 all'apertura del concilio Vaticano II nel 1962. La condanna della massoneria da parte della chiesa viene codificata nel codice di Diritto canonico del 1917, promulgato da Papa Benedetto XV, e nelle Costituzioni sinodali del Primo Sinodo Romano, indetto da papa Giovanni XXIII nel 1960. Il canone 2335 del Codice di diritto canonico sancisce la scomunica per "tutti coloro i quali danno il proprio nome alla setta massonica o ad altre associazioni dello stesso genere, che complottano contro la chiesa e contro i legittimi poteri civili. L'appellativo di "setta massonica" viene quindi ripreso dall'art. 247 delle Costituzioni sinodali del Primo Sinodo Romano.


Dal Concilio Vaticano II sino al 1983 il magistero non nomina più la massoneria. Nel 1983 il nuovo Codice di diritto canonico prevede che sia punito "chi dà il nome ad un'associazione che complotta contro la chiesa". La trasformazione di questo canone è stata subito interpretata come abolizione della scomunica della massoneria. In realtà, il 26 novembre 1983 è stata resa nota la Dichiarazione della congregazione per la Dottrina della Fede nella quale si conferma che "rimane immutato il giudizio della chiesa nei riguardi delle associazioni massoniche, poichè i loro principi sono sempre stati considerati inconciliabili con la dottrina della chiesa e perciò l'iscrizione ad esse rimane proibita".


Giovanni Cantoni-Avvenire-12-12-1993


In un articolo apparso su L'Osservatore romano del 23 febbraio 1985, viene fornita infine una "motivazione ufficiosa" alla reiterata condanna della massoneria espressa nella Dichiarazione del 1983. In essa si confuta esplicitamente l'argomentazione secondo la quale la massoneria "non allontanerebbe nessuno dalla sua religione" perchè costituisce "un momento di coesione per tutti coloro che credono nell'Architetto dell'universo". E' questa una "concezione simbolica relativistica", inaccettabile per un cattolico, per il quale "non è possibile vivere la sua relazione con Dio in una duplice modalità, scindendola cioè in una forma umanitaria, sovraconfessionale, ed in una forma interna, cristiana".


Lettera di Padre Pio al Suo Padre spirituale P. Agostino


Da "Chiesa viva" - N. 306, Maggio1999, pag. 13


"Mio carissimo Padre,


venerdì mattina ero ancora a letto, quando mi apparve Gesù. Era tutto malconcio e sfigurato. Egli mi mostrò una grande moltitudine di sacerdoti regolari e secolari, fra i quali diversi dignitari ecclesiastici; di questi, chi stava celebrando, chi stava parlando e chi si stava svestendo dalle sacre vesti. La visita di Gesù in angustie mia dava molta pena, perciò volli domandargli perché soffrisse tanto. Nessuna risposta n'ebbi. Però il suo sguardo si riportò verso quei sacerdoti; ma poco dopo, quasi inorridito e come se fosse stanco di guardare, ritirò lo sguardo ed allorché lo rialzò verso di me, con grande orrore, osservai due lacrime che gli solcavano le gote. Si allontanò da quella turba di sacerdoti con una grande espressione di disgusto sul volto, gridando "Macellai!".


E, rivolto a me, disse "Figlio mio, non credere che la mia agonia sia stata di tre ore, no; io sarò, per cagione delle anime da me più beneficate, in agonia sino alla fine del mondo. Durante il tempo della mia agonia, figlio mio, non bisogna dormire. L'anima mia va in cerca di qualche goccia di pietà umana, ma ahimè mi lasciano solo sotto il peso della indifferenza. L'ingratitudine ed il sonno dei mie ministri mi rendono più gravosa l'agonia.


Ahimè, come corrispondono male al mio amore! Ciò che più mi affligge è che costoro, al loro indefferentismo aggiungono il disprezzo, l'incredulità. Quante volte ero lì per lì per fulminarli, se non ne fossi stato trattenuto dagli Angioli e dalle anime di me innamorate….Scrivi al padre tuo e narragli ciò che hai visto ed hai udito da me questa mattina. Digli che mostri la tua lettera al Padre provinciale…".


Gesù continuò ancora, ma quello che disse non potrò giammai rivelarlo a creatura alcuna di questo mondo. Questa apparizione mi cagionò tale dolore nel corpo, ma più ancora nell'anima, che per tutta la giornata fui prostrato ed avrei creduto di morirne se il dolcissimo Gesù non mi avesse già rivelato….


Gesù, purtroppo, ha ragione di lamentarsi della nostra ingratitudine! Quanti disgraziati nostri fratelli corrispondono all'amore di Gesù col buttarsi a braccia aperte nell'infame setta della Massoneria! Preghiamo per costoro acciocché il Signore illumini le loro menti e tocchi il loro cuore (…)"


"Nella televisione pubblica c'è una fetta di cultura laica profondamente anticattolica e legata alla massoneria. Nella Rai c'è un corridoio privilegiato per tutto quanto appartiene ad una sinistra egemonizzata al PDS. Questa sinistra, come si vede nell'Usigrai non è disposta a cedere nemmeno un pezzetto dell'egemonia tutte le volte che sentono che se ne sta erodendo una minima parte gridano alla dittatura".


Franco Cardini- Avvenire 10/12/1994-pag. 18


"Sulla terra nessuno può regnare, se non fa alleanza con il principe di questo mondo".


(Il massone Oswald Wirth) - dal libro "La Massoneria, i suoi segreti-autori vari), pag. 84


"Nel 1888, Bossane, vecchio esattore delle poste a Saint-Félicien, nell'Ardèche, diede la sua dimissione da membro della Loggia degli Amici degli Uomini d'Annonay. Con un raro coraggio volle che la sua dimissione fosse pubblicata, e per farla conoscere scrisse una lettera al "Courrier de Tournon". Egli disse "Stanco d'aver assistito a riunioni tenute a Annonay, a Lione, a Valenza, a Vienna (Francia), a Ginevra, a Losanna, senza aver imparato nulla, e non volendo entrare nei gradi supremi per non aver giuramenti da custodire, ho potuto mettermi in relazione con alti dignitari di differenti nazionalità. Quello che ho appreso e che mi si lasciò indovinare è spaventevole. Il culto massonico è il culto di Satana!".


dal libro "La Massoneria, i suoi segreti-autori vari), pag. 83


"…Nel 1953 negli USA, la Massoneria concepì "un suo piano" per corrompere su vasta scala tutta la gioventù americana. Vi si legge "Abbiamo cominciato a realizzarlo e lo perfezioneremo con i seguenti mezzi il cinema, la pubblicazione-porno a buon prezzo, i libri comici con storie di sesso e di violenza; ultimo mezzo, ma non il più piccolo, la televisione….non osiamo andare troppo lontano con la televisione, per il momento. Ma essa ci riserva un uditorio immenso, e sarà il mezzo migliore per accostare i bambini. Il nostro piano è di incoraggiare da prima delle rappresentazioni amorose, se non subito immorali, così graduando progressivamente la malvagità, tutta calcolata, si avrà il possesso di tutta la gioventù. Sarà tenuta occupata tutto il giorno, senza lasciare spazio per la religione. Così, i giovani, al loro risveglio e al loro coricarsi a sera, avranno la testa piena di cow boys, di omicidi, di terrori, di cartoni animati inoffensivi. Tutto questo per allontanare dal loro animo immagini religiose. Così, i bambini saranno disorientati per anni. Poi, quasi occasionalmente, si introdurranno costumi sfrontati e scene licenziose allo scopo di distruggere il senso della modestia…"


dal libro "La Massoneria, società segreta iniziatica-autori vari), pag. 91-91

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questa NON è una attività giornalistica

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Gesù il Messiah